Rinascita del Rinascimento fiorentino
Nell’Italia di oggi, sulle orme di allora procedono i nuovi artigiani con il loro estro artistico
I consumi culturali sono un’eredità del Rinascimento che
ancora oggi permea i nostri modi di pensare e interagire.

Contemporanea
di Leonardo, è Isabella d’Este (1474-1539) – considerata la “prima Signora del
Rinascimento”, marchesa di Mantova e patrona delle arti – la figura ideale della
‘consumatrice culturale’ che scende personalmente nelle piazze di mercato. Qui
alla gente comune si aggiunge un nuovo ceto di clienti diretti, i patrizi, i
quali non sono più o non solo rappresentati da loro intermediari. Isabella fa
anche di più, promuovendo un nuovo canale di shopping, quello via posta,
antesignano dell’e-commerce.
I
consumi culturali sono un’eredità storica del Rinascimento che ancora oggi
permea i nostri modi di pensare, comunicare e interagire, in presenza di nuove
alternative nella produzione e nel consumo di beni e servizi che si presentano
così spesso quanto rapidamente mutano. Isabella d’Este fu portatrice di idee le
cui forme d’espressione sono fonti inesauribili d’ispirazioni. Questo è il caso
della generazione rinascimentale dei giorni nostri, composta da milioni di
individui di età le più diverse accomunate dalla passione per
l’imprenditorialità associata alla tecnologia e alla cultura: un’intersezione
che ispira confidenza e incoraggiamento per propositi imprenditoriali.
Tutt’altro che l’ansietà e le minacce che si è pensato che la cultura dovesse
affrontare sul campo dell’imprenditorialità al sopraggiungere dell’età della
riproduzione digitale dei contenuti culturali.

Per
approfondimenti, il lettore può fare riferimento a Piero Formica, Entrepreneurial Renaissance. Cities Striving Towards an Era of Rebirth and Revival, Springer, 2017
Da
La Voce Di New York, October 2017
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