Tuesday, May 10, 2022

La Festa del Lavoro

 La Storia della Festa del Lavoro ci porta in Australia, Chicago e Parigi

La Festa dei lavoratori ha una storia che risale al XIX secolo: il «Primo Maggio» venne — infatti — dichiarato ufficialmente una ricorrenza per la prima volta a fine Ottocento, per l'esattezza a Parigi, il 20 luglio del 1889. L’idea nacque durante il congresso della Seconda Internazionale, riunito nella capitale francese: venne indetta una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.

«8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire» era lo slogan coniato in Australia anni prima, nel 1855 — condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento — che aprì la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e rivendicare i loro diritti. Diritti che sono arrivati — poi — fino alla Costituzione italiana che come noto recita all'articolo 1: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro».

Concerto di primo maggio a Piazza San Giovanni a Roma

Perché proprio il primo maggio?

A far ricadere la scelta sulla data del 1° maggio furono i gravi incidenti accaduti tre anni prima, nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago : in piazza Haymarket si tenne un raduno di lavoratori e attivisti anarchici in supporto ai lavoratori in sciopero, trasformatosi in tragedia. A metà Ottocento, infatti, i lavoratori non avevano alcuna tutela: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, rischiando la vita. Il Primo maggio 1886 fu — così — indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò tre giorni e culminò appunto, il 4 maggio, con un massacro represso nel sangue: le vittime furono 11.

Il ricordo in tutto il mondo

L’iniziativa divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai che in quegli anni lottavano per avere diritti e condizioni di lavoro migliori. Così, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il Primo maggio del 1889 registrò un’altissima adesione. Oggi quella data è festa nazionale in molti Paesi, tranne che negli Stati Uniti dove il «Labor Day» si festeggia il primo lunedì di settembre ed è differente dall’«International Workers' Day» che in America è stato riconosciuto ma mai ufficializzato come giorno dei lavoratori.

Una curiosità?

In Italia la festività del Primo maggio fu ratificata due anni dopo, nel 1891. Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza del cosiddetto «Natale di Roma» (e nel 1947, quando si riprese a festeggiarlo il Primo maggio, la celebrazione venne repressa nel sangue a Portella della Ginestra). Dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, fu ripristinata mantenendo lo status di giorno festivo. Dal 1990 i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto in pizza san Giovanni per celebrare il Primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani.

«Al lavoro per la pace»

Quest’anno, dopo due anni di pandemia, Cgil, Cisl e Uil celebrano la giornata con la tradizionale manifestazione che quest’anno si svolge ad Assisi, in piazza San Francesco. Un luogo non casuale per chiedere di porre fine all’aggressione della Russia all’Ucraina. Non a caso, lo slogan scelto quest’anno è «Al lavoro per la pace», perché — spiegano gli organizzatori — se da un lato c’è la gioia per il ritorno in piazza, dall’altro c’è l’angoscia per quanto sta accadendo a pochi passi da noi.

Frasi celebri

Il tema del lavoro è citato anche in diverse frasi celebri, passate alla storia, molte delle quali ricordano anche tante questioni ancora oggi irrisolte:

- «Si aspira ad avere un lavoro per avere il diritto di riposarsi» (Cesare Pavese)

- «Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero» (Papa Paolo VI)

- «Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo» (Sandro Pertini, nel discorso di fine anno agli italiani, 1981)

- «Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo» (Adriano Olivetti)

- «La grandezza del lavoro è all’interno dell’uomo» (Papa Giovanni Paolo II)

- «Se gli uomini hanno la capacità di inventare nuove macchine che tolgono lavoro ad altri uomini, hanno anche la capacità di rimetterli al lavoro» (J.F. Kennedy)

- «Rifiutate di accedere a una carriera solo perché vi assicura una pensione. La migliore pensione è il possesso di un cervello in piena attività che vi permetta di continuare a pensare uque ad finem, fino alla fine» (Rita Levi Montalcini)

- «L’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza il lavoro» (Émile Zola)

- «L’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai.
Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti,
come capita per le faccende di cuore,
saprai di averlo trovato non appena ce l’avrai davanti.
E, come le grandi storie d’amore,
diventerà sempre meglio con il passare degli anni.
Quindi continua a cercare finché non lo troverai.
Non accontentarti.
Sii affamato.
Sii folle» (Steve Jobs)

- «Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile e uno invisibile» (Victor Hugo)

«Lavorare senza amore è schiavitù» (Madre Teresa di Calcutta)

«La donna che può inventare il suo proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna» (Amelia Earhart)

«Io ho fatto tanti lavori e ho imparato questo: ti capita di fare quella cosa lì, falla bene. Qualche cosa ne uscirà» (Gianni Rodari)

         Da un articolo di Silvia Morosi sul Corriere della Sera, 1 maggio 2022