Wednesday, December 16, 2020

Panettone o Pandoro?

 La Sfida di Natale: Panettone o Pandoro?

Pandoro o Panettone: una sfida che dura da secoli e che si ripresenta ad ogni Natale.

È meglio il panettone o il pandoro? Qual è il dolce natalizio preferito dagli italiani?

In Italia si sa, il cibo è sacro e il mangiare bene è una religione. Così, anche nel periodo natalizio, sulle tavole italiane non mancano mai prelibatezze delle tradizioni regionali, ma ci si divide sulla scelta del dolce tradizionale: meglio il panettone o il pandoro? Una domanda apparentemente semplice ma che vede gli italiani divisi in due fazioni, quella amante del panettone, ricco di uvetta e canditi, simbolo di abbondanza e felicità; e quella che preferisce il pandoro, semplice ma ricco in burro e uova, con la sua inconfondibile forma a stella.


La storia del pandoro e del panettone

L’origine del panettone, il dolce di Milano per eccellenza, è molto antica, e risale addirittura al 1400. Si narra infatti che un cuoco in servizio alla corte di Ludovico il Moro avesse per errore bruciato il dolce da servire a fine banchetto, e, rimasto senza, abbia servito un dolce di un garzone, Toni, preparato con ciò che era rimasto in cucina: farina, uova, burro, uvetta e scorzette di cedro. Il dolce fu apprezzato tantissimo e venne chiamato con il nome del suo inventore, “il pan del Toni”, da cui il nome odierno panettone. Un’altra leggenda vede il panettone protagonista di una storia d’amore tra Ughetto, nobile falconiere del duca, e Adalgisa, figlia di un umile fornaio, Toni, in precarie condizioni economiche. Ughetto si propose di aiutare il padre della sua amata e preparò un pane dolce arricchito con uvetta e frutta secca; questo pane riscosse tanto successo che risollevò le sorti del fornaio e permise ai due innamorati di coronare il loro sogno d’amore. 

Verità o leggenda, il panettone rappresenta il più classico dei dolci natalizi, dal sapore unico e dal profumo inconfondibile. Vero è che non a tutti piacciono i canditi al suo interno, cosicché oggi molte aziende dolciarie propongono le varianti solo con uvetta, oppure con golose farciture al cioccolato o alla crema in vari gusti. Esiste inoltre una variante classica, il panettone di Verona, che prevede la glassatura con mandorle sulla superficie.

Il Pandoro di Verona: il dolce dei nobili

Sembra che il Pandoro fosse conosciuto già nell’antica Roma, attenendosi a quanto raccontava già Plinio il Vecchio (I sec. d.C.), parlando di un panis fatto con farina, burro e olio. Altri fanno risalire il pandoro al Rinascimento, quando nelle corti dei nobili veneziani si usava ricoprire i cibi con sottili foglie di oro, da cui, perciò, il nome “pan de oro”. L’antenato del pandoro era il “nadalin”, un dolce molto semplice preparato dai veronesi; e infatti Verona è la città natale di questo dolce dalla tipica forma a cono a stella, ricco di burro e avvolto da una cascata di delicato zucchero a velo. Il pandoro è sicuramente preferito dai bambini per il suo gusto semplice, e viene spesso utilizzato per la preparazione di altri dolci, con farciture al cioccolato, alla frutta, con il gelato e come meglio suggeriscono fantasia e golosità.


Panettone e Pandoro: le caratteristiche dei due dolci natalizi

  • la forma, il panettone ha forma di cono rotondo, il pandoro con sezione a stella;
  • la crosta, presente nel panettone e non nel pandoro;
  • l’impasto, il panettone contiene uvetta e scorze di agrumi canditi, il pandoro invece aromi di vaniglia o vanillina e si cosparge di zucchero a velo.

…E voi quale preferite?

È veramente difficile scegliere tra i due contendenti al trono della tavola natalizia. Da un lato il  panettone, alto, morbido, profumato e ricco di uvetta e canditi come pietre preziose di una nobile trama; dall’altro il pandoro, soffice, profumato, quasi un assaggio di Paradiso ad ogni morso.

E che dire poi del Panforte di Siena che molti mangiano solo durante le feste natalizie? Il Panforte di Siena IGP è un dolce della tradizione senese a base di frutta secca e candita, miele, noci e spezie, che può presentarsi nella versione bianca, ricoperto di zucchero a velo, o in quella nera, con copertura di spezie. La storia del Panforte di Siena IGP risale al periodo medioevale.