Sunday, February 6, 2022

Murano, la crisi del gas

La crisi energetica che sta colpendo duramente l’Europa miete una vittima di lusso. Le vetrerie di Murano sono devastate dal rincaro dei prezzi del gas naturale.

 https://www.youtube.com/watch?v=_GZZpzBLYRQ La Magia del Vetro di Murano

La storia di Murano: perché tornare indietro è impossibile

L’affascinante storia del Vetro di Murano nasce nel 1291, quando si decise che le vetrerie di Venezia fossero trasferite a Murano. Questa decisione, che si rivelò ben presto importante per gli abitanti dell’isola di Murano, fu presa perché i forni dei laboratori a Venezia erano la causa principale di gravi incendi.

A Murano si lavora il vetro da otto secoli, e chiaramente il ricorso al gas naturale per azionarne i forni è molto recente. Il suo uso comune risale infatti agli anni ’50 del XX Secolo, quando i forni a gas hanno preso il posto di quelli tradizionali a legna.

Chiaramente, però, l’industria non può tornare sui suoi passi. Le emissioni locali, infatti, supererebbero di gran lunga la soglia di legge. “Puoi avere una stufa a legna su una montagna, ma non puoi avere centinaia di forni a legna che vanno a 1100 gradi Celsius“, ha infatti spiegato Francesco Gonella, fisico specializzato in vetro artistico. E intanto la stretta al collo di Murano e dei mastri vetrai che ci lavorano si fa sempre più insostenibile.



Le materie prime principali per la produzione del vetro sono la sabbia silicea, la soda ed il calcare. Si ottiene il vetro da questi 3 ingredienti, riscaldandoli in forni giganti che riscaldano a oltre 1300°C. A questa temperatura di fusione, gli ingredienti si scioglieranno e si mescoleranno per ottenere vetro fuso, liquido e bruciante. Quando si raffredda, forma una massa trasparente e fragile: il vetro.

L'impennata dei prezzi del combustibile di cui necessitano le vetrerie 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, per sfornare gli splendidi manufatti colorati che decorano le case, gli alberghi, i palazzi di tutto il mondo, rischia di essere la causa di nuove chiusure per le aziende. Piccole imprese che dopo l'acqua alta del 2019, dopo il Covid e una crisi del settore che vede timidi segnali di ripresa potrebbero non reggere gli ulteriori elevati costi del gas metano. E se gli imprenditori muranesi in questi giorni hanno alzato la voce per puntare un faro sulla questione, a farsi portavoce delle loro proteste sono i parlamentari veneziani, che hanno presentato interrogazioni al Governo per tutelare l'arte del vetro, ormai a rischio chiusura.

Stiamo parlando di rincari che sfiorano il 500%. Se a settembre pagavano circa 20 centesimi al metro cubo, ad ottobre pagavano quasi un euro.

Perché il gas naturale è indispensabile ai vetrai

Attualmente lo stop della vetreria Effetre è solo momentaneo, ma c’è chi ha chiuso e teme di non avere modo di riaprire mai più. I vetrai di Murano hanno spiegato che metà del costo mensile delle operazioni deriva dal mantenimento della temperatura richiesta per lavorare la materia prima. Le fornaci bruciano a oltre 1.180 gradi centigradi, e lavorano 24 ore al giorno. Motivo per cui anche spegnere e riaccendere i forni rappresenta un costo estremamente gravoso.

Infatti il processo di raffreddamento rompe i crogioli, i tini di argilla in cui viene cotto il vetro. Sia quelli che i mattoni resistenti al fuoco devono essere sostituiti. Quindi ai vetrai di Murano possono servire anche due settimane per tornare alla giusta temperatura. La Effetre ha stimato che la riaccensione contemporanea di 15-16 forni può avere un costo compreso tra gli 80 e i 90 mila euro.

Vetrerie Murano: quelle attive sono sempre meno

Nel mese di dicembre, delle vetrerie di Murano, solo due erano ancora accese. Ben diciotto, infatti, erano inattive, fredde e vuote. “Nessuno qui ricorda un dicembre così in sordina“ ha spiegato Cristiano Ferro, 52 anni, uno dei proprietari della Effetre.

Se la stima parla di un consumo di 10 milioni di metri cubi annui, la spesa per il solo gas a cui saranno chiamate a far fronte le circa 60 aziende attive nell'isola si aggira sui 10 milioni di euro, con un maggior costo di circa 7,5 milioni. È un rincaro che va a colpire tutta la filiera: le aziende, il capitale umano, l'indotto di riferimento composto da incisori, decoratori e professionisti dell'arte vetraria a cui si aggiunge la filiera dello stoccaggio, dei trasportatori, dei negozianti, dei commercianti.