La missione Rosetta con Amalia Ercoli Finzi
Philae si sta muovendo sulla cometa. «Dove sia esattamente non è
possibile saperlo» ha detto Amalia Ercoli Finzi, responsabile dello strumento
SD2 (il "trapano" che il lander usa per perforare la superficie di
67P). «Ma la mia idea è che ci stiamo muovendo sulla cometa, perché anche se il
lander pesa 100 kg, su Churyumov-Gerasimenko è come carta velina».
Amalia Ercoli Finzi, tra le menti della
missione Rosetta.
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Il problema più grande non è contattare Philae, ma mantenere stabile il
contatto. «Abbiamo due problemi – ha spiegato Amalia Ercoli Finzi -
sia con il ricevitore, sia con i trasmettitori. Pare che uno dei due
trasmettitori non solo sia danneggiato, ma entri in una sorta di risonanza con
il secondo trasmettitore: non lo lascia lavorare, e ogni tanto interferisce.
Abbiamo cercato di farne funzionare soltanto uno, ma ora siamo in difficoltà
perché la quota dell'orbiter, a cui trasmettiamo affinché a sua volta trasmetta
a Philae, diventa sempre più alta dal momento che la cometa è attiva. Fino
all'inizio del mese prossimo non tenteremo più di colloquiare: volevamo
mantenerci a 100 km di distanza dalla cometa, ma per ora non ci
riusciamo».
Il vero successo della missione Rosetta è stato sì atterrare su
67P - «come prendere un moscerino a 600 milioni di km di distanza dal Sole» -
«ma soprattutto svegliarsi dopo oltre due anni di ibernazione» continua Ercoli
Finzi. «Eravamo con il cuore in gola. Quando ho ritrovato il contatto con il
mio strumento mi sono messa a piangere. Se non ci fossimo svegliati allora, la
missione sarebbe fallita».
«La prossima missione a cui
stiamo pensando è non solo far atterrare il lander su una cometa, ma portare
indietro qualcosa, come doveva originariamente avvenire per questa missione.
Inizialmente volevamo recuperare ghiaccio dalla cometa e riportarlo a Terra, ma
all'epoca era impossibile. Oggi ci aiutano tanto le nanotecnologie, questo è
l'obiettivo che abbiamo in futuro». Ha aggiunto che la cometa non è stata
scelta, ma assegnata: la missione Rosetta doveva arrivare su un'altra cometa,
ma il lanciatore europeo non era pronto, e le comete non aspettano.
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