I segreti del Duomo
di Brunelleschi a Firenze
Per vedere il film
dalla National Geographic Society
Tutti sanno che
la Cupola (dome) del Duomo di Firenze è il capolavoro per eccellenza dell’architetto Filippo Brunelleschi. Ma forse non tutti sanno la particolarità che rende (makes it) ancora
più incredibile questa opera: è infatti considerata la più grande cupola in muratura mai costruita, usando più di 4 milioni
di mattoni (bricks), senza
l’impiego (without using) di un
supporto di legno o centine (centring).
Questa struttura solitamente viene usata in architettura ed in edilizia (construction) come base di appoggio
(support) per il posizionamento dei
blocchi di pietra o dei mattoni nella costruzione di volte, ponti, ecc. La cupola va dai 70 ai 100 metri e costruendo
questi supporti dal pavimento avrebbe richiesto un enorme investimento di
materiali e denaro.
Ma come è riuscito allora, il nostro geniale
Filippo, a innalzare (raise) l’enorme cupola senza
alcun sostegno (support)? Questa domanda
è rimasta (remained) per molto tempo senza
risposta. Il maestro era infatti molto geloso (jealous)
del proprio lavoro e non ha lasciato ai posteri (posterity), o a
possibili scopiazzatori (copiers),
nessuna indicazione chiara sulla sua modalità
(process, modality) di lavoro.
Si è da tempo (for some time) scoperto che il posizionamento a spina di pesce (herringbone) dei mattoni sembra essere una caratteristica fondamentale
dell’immensa struttura dando (giving) più stabilita all’insieme. Ha poi impiegato delle corde col compito (job) di tracciare (trace) degli archi lungo (along) gli otto
lati delle pareti che man mano (gradually) venivano elevate. Queste
corde, partendo da un disegno alla base a forma di fiore costituivano una guida
mobile per posizonare ogni singolo mattone su una leggera curva. I mattoni venivano così disposti a arco invertito (inverted arch) che è una delle tecniche più stabili. Queste corde
che guidano la posizione delle mattoni sono il vero secreto dell’intera opera. La
genialità (genius) si esprime anche nello sfruttamento
(utilization) del concetto della
doppia cupola, l’una inserita dentro l’altra.
Per nascondere
questo trucco (trick) e difendere la sua tecnica, Brunelleschi fece esporre
a vista mattoni disposti in modo diverso da quello da lui utilizzato,
facendo in modo che fossero posizionati longitudinalmente invece che
lateralmente. In questo modo riuscì a mandare
fuori strada (send on a false path)
tutti coloro che, osservando i mattoni, cercassero di utilizzare la loro
sistemazione per arrivare alla tecnica da lui usata.
Oggi è
possibile conoscere in maniera più approfondita l’architettura di questa
meravigliosa opera, grazie ad una
cupola in miniatura che lo stesso Ricci ha fatto costruire all’interno
del Parco dell’Anconella.
La costruzione di questa cupola in miniatura è stata effettuata (realized) utilizzando
mattoni in scala 1:5 ed
impiegando riproduzioni degli strumenti
dell’epoca (corda, filo a piombo
(plumb line), centine mobili in
legno, carrucole (pulleys) alzate a mano), mentre la mano d’opera (workers) è stata fornita dagli studenti della Scuola Edile della
Provincia di Firenze. Per la produzione del documentario della National
Geographic hanno partecipato anche membri del International Masonry Institute.
Il modello in scala è l'unica
rappresentazione fisica aperta della Cupola: è stato infatti deciso di
completarla solo per due terzi
per permettere così la visione (visibility) interna della struttura.
Oltre al
capolavoro del Duomo, durante la costruzione Brunelleschi ha inventato un argano (winch) per sollevare (lift) e abbassare (lower) carichi (loads) molto pesanti. Dato che era molto
difficile far marciare indietro (reverse direction) i buoi (oxen), lo ha poi dotato (equipped) di uno speciale meccanismo rocchetto-ruota (sprocket wheel) dentata (toothed) che gli consentiva di invertire il movimento del carico
senza cambiare il senso di marcia (direction) degli animali.
Per vedere il film
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