Tuesday, September 22, 2015

La missione Rosetta con Amalia Ercoli Finzi

Philae si sta muovendo sulla cometa. «Dove sia esattamente non è possibile saperlo» ha detto Amalia Ercoli Finzi, responsabile dello strumento SD2 (il "trapano" che il lander usa per perforare la superficie di 67P). «Ma la mia idea è che ci stiamo muovendo sulla cometa, perché anche se il lander pesa 100 kg, su Churyumov-Gerasimenko è come carta velina».


Amalia Ercoli Finzi, tra le menti della missione Rosetta.

Il problema più grande non è contattare Philae, ma mantenere stabile il contatto. «Abbiamo due problemi – ha spiegato Amalia Ercoli Finzi - sia con il ricevitore, sia con i trasmettitori. Pare che uno dei due trasmettitori non solo sia danneggiato, ma entri in una sorta di risonanza con il secondo trasmettitore: non lo lascia lavorare, e ogni tanto interferisce. Abbiamo cercato di farne funzionare soltanto uno, ma ora siamo in difficoltà perché la quota dell'orbiter, a cui trasmettiamo affinché a sua volta trasmetta a Philae, diventa sempre più alta dal momento che la cometa è attiva. Fino all'inizio del mese prossimo non tenteremo più di colloquiare: volevamo mantenerci a 100 km di distanza dalla cometa, ma per ora non ci riusciamo». 

Il vero successo della missione Rosetta è stato sì atterrare su 67P - «come prendere un moscerino a 600 milioni di km di distanza dal Sole» - «ma soprattutto svegliarsi dopo oltre due anni di ibernazione» continua Ercoli Finzi. «Eravamo con il cuore in gola. Quando ho ritrovato il contatto con il mio strumento mi sono messa a piangere. Se non ci fossimo svegliati allora, la missione sarebbe fallita».

«La prossima missione a cui stiamo pensando è non solo far atterrare il lander su una cometa, ma portare indietro qualcosa, come doveva originariamente avvenire per questa missione. Inizialmente volevamo recuperare ghiaccio dalla cometa e riportarlo a Terra, ma all'epoca era impossibile. Oggi ci aiutano tanto le nanotecnologie, questo è l'obiettivo che abbiamo in futuro». Ha aggiunto che la cometa non è stata scelta, ma assegnata: la missione Rosetta doveva arrivare su un'altra cometa, ma il lanciatore europeo non era pronto, e le comete non aspettano.

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