Wednesday, September 30, 2015

I segreti del Duomo di Brunelleschi a Firenze

Per vedere il film  dalla National Geographic Society

Tutti sanno che la Cupola (dome) del Duomo di Firenze è il capolavoro per eccellenza dell’architetto Filippo Brunelleschi. Ma forse non tutti sanno la particolarità che rende (makes it) ancora più incredibile questa opera: è infatti considerata la più grande cupola in muratura mai costruita, usando più di 4 milioni di mattoni (bricks), senza l’impiego (without using) di un supporto di legno o centine (centring). Questa struttura solitamente viene usata in architettura ed in edilizia (construction) come base di appoggio (support) per il posizionamento dei blocchi di pietra o dei mattoni nella costruzione di volte, ponti, ecc.  La cupola va dai 70 ai 100 metri e costruendo questi supporti dal pavimento avrebbe richiesto un enorme investimento di materiali e denaro.

Ma come è riuscito allora, il nostro geniale Filippo, a innalzare (raise) l’enorme cupola senza alcun sostegno (support)? Questa domanda è rimasta (remained) per molto tempo senza risposta. Il maestro era infatti molto geloso (jealous) del proprio lavoro e non ha lasciato ai posteri (posterity), o a possibili scopiazzatori (copiers), nessuna indicazione chiara sulla sua modalità (process, modality) di lavoro.

Varie sono state le tesi (theories) avanzate (proposed) negli anni ma, solo recentemente, grazie agli studi dell’architetto Massimo Ricci, è stato possibile formulare un’ipotesi più che valida sul segreto della Cupola.  L’unico metodo alla Brunelleschi da Ricci conosciuto era quello che procede per tentativi; per tale motivo (for this reason) ha costruito modelli in scala (scale models) delle gru (cranes) e dei montacarichi (hoists) inventati dall’architetto fiorentino. Ha perlustrato (examined) la cupola da cima a fondo (from top to bottom) ed attraverso tutti i suoi strati, alla ricerca degli indizi rivelatori (revealing evidence), effettuando una mappatura dell’insieme (making a map of the whole) ed incrociando (crossing, cross checking) i dati con tutti i documenti archiviati (archived), compresi quelli risalenti (dating back to) al periodo della costruzione che avvenne tra il 1418 (anno in cui si bandì (announced) il famoso concorso pubblico) ed il 1436. Una cupola in mattoni di quelle dimensioni col la tecnologia del XV secolo non avrebbe potuto essere costruita. L’architetto Ricci ha speso più tempo a cercare di capirne i segreti che Brunelleschi a realizzarlo.


Si è da tempo (for some time) scoperto che il posizionamento a spina di pesce (herringbone) dei mattoni sembra essere una caratteristica fondamentale dell’immensa struttura dando (giving) più stabilita all’insieme.  Ha poi impiegato delle corde col compito (job) di tracciare (trace) degli archi lungo (along) gli otto lati delle pareti che man mano (gradually) venivano elevate. Queste corde, partendo da un disegno alla base a forma di fiore costituivano una guida mobile per posizonare ogni singolo mattone su una leggera curva.  I mattoni venivano così disposti a arco invertito (inverted arch) che è una delle tecniche più stabili. Queste corde che guidano la posizione delle mattoni sono il vero secreto dell’intera opera. La genialità (genius) si esprime anche nello sfruttamento (utilization) del concetto della doppia cupola, l’una inserita dentro l’altra.

Per nascondere questo trucco (trick) e difendere la sua tecnica, Brunelleschi fece esporre a vista mattoni disposti in modo diverso da quello da lui utilizzato, facendo in modo che fossero posizionati longitudinalmente invece che lateralmente. In questo modo riuscì a mandare fuori strada (send on a false path) tutti coloro che, osservando i mattoni, cercassero di utilizzare la loro sistemazione per arrivare alla tecnica da lui usata.
Oggi è possibile conoscere in maniera più approfondita l’architettura di questa meravigliosa opera, grazie ad una cupola in miniatura che lo stesso Ricci ha fatto costruire all’interno del Parco dell’Anconella.
La costruzione di questa cupola in miniatura è stata effettuata (realized) utilizzando mattoni in scala 1:5 ed impiegando riproduzioni degli strumenti dell’epoca (corda, filo a piombo (plumb line), centine mobili in legno, carrucole (pulleys) alzate a mano), mentre la mano d’opera (workers) è stata fornita dagli studenti della Scuola Edile della Provincia di Firenze. Per la produzione del documentario della National Geographic hanno partecipato anche membri del International Masonry Institute.
Il modello in scala è l'unica rappresentazione fisica aperta della Cupola: è stato infatti deciso di completarla solo per due terzi per permettere così la visione (visibility) interna della struttura.

Oltre al capolavoro del Duomo, durante la costruzione Brunelleschi ha inventato un argano (winch) per sollevare (lift) e abbassare (lower) carichi (loads) molto pesanti. Dato che era molto difficile far marciare indietro (reverse direction) i buoi (oxen), lo ha poi dotato (equipped) di uno speciale meccanismo rocchetto-ruota (sprocket wheel) dentata (toothed) che gli consentiva di invertire il movimento del carico senza cambiare il senso di marcia (direction) degli animali.

Per vedere il film  -



Tuesday, September 22, 2015

La missione Rosetta con Amalia Ercoli Finzi

Philae si sta muovendo sulla cometa. «Dove sia esattamente non è possibile saperlo» ha detto Amalia Ercoli Finzi, responsabile dello strumento SD2 (il "trapano" che il lander usa per perforare la superficie di 67P). «Ma la mia idea è che ci stiamo muovendo sulla cometa, perché anche se il lander pesa 100 kg, su Churyumov-Gerasimenko è come carta velina».


Amalia Ercoli Finzi, tra le menti della missione Rosetta.

Il problema più grande non è contattare Philae, ma mantenere stabile il contatto. «Abbiamo due problemi – ha spiegato Amalia Ercoli Finzi - sia con il ricevitore, sia con i trasmettitori. Pare che uno dei due trasmettitori non solo sia danneggiato, ma entri in una sorta di risonanza con il secondo trasmettitore: non lo lascia lavorare, e ogni tanto interferisce. Abbiamo cercato di farne funzionare soltanto uno, ma ora siamo in difficoltà perché la quota dell'orbiter, a cui trasmettiamo affinché a sua volta trasmetta a Philae, diventa sempre più alta dal momento che la cometa è attiva. Fino all'inizio del mese prossimo non tenteremo più di colloquiare: volevamo mantenerci a 100 km di distanza dalla cometa, ma per ora non ci riusciamo». 

Il vero successo della missione Rosetta è stato sì atterrare su 67P - «come prendere un moscerino a 600 milioni di km di distanza dal Sole» - «ma soprattutto svegliarsi dopo oltre due anni di ibernazione» continua Ercoli Finzi. «Eravamo con il cuore in gola. Quando ho ritrovato il contatto con il mio strumento mi sono messa a piangere. Se non ci fossimo svegliati allora, la missione sarebbe fallita».

«La prossima missione a cui stiamo pensando è non solo far atterrare il lander su una cometa, ma portare indietro qualcosa, come doveva originariamente avvenire per questa missione. Inizialmente volevamo recuperare ghiaccio dalla cometa e riportarlo a Terra, ma all'epoca era impossibile. Oggi ci aiutano tanto le nanotecnologie, questo è l'obiettivo che abbiamo in futuro». Ha aggiunto che la cometa non è stata scelta, ma assegnata: la missione Rosetta doveva arrivare su un'altra cometa, ma il lanciatore europeo non era pronto, e le comete non aspettano.

Thursday, September 3, 2015


Pasta losing its appeal?

Behind closed doors, dinner tables are getting less doughy. Grains, still ubiquitous in diets around the globe, are losing favor as a result of a growing fear that they might be adding inches to our guts, or discomfort to our stomachs. And there is, perhaps, no better example of this phenomenon than what's happened to one of the world's favorite foods: pasta.
Simply, people are eating less of it. The data show that the cheap and easy meal hasn't disappeared from diets, but diners aren't consuming it with the gusto they once did.
The trend can be seen in the North America, where sales of dried pasta have fallen by 6 percent since 2009, according to data from market research firm Euromonitor. A report published in April by Mintel projects that the U.S. decline will continue through at least 2019 for the pasta category.
It can be seen in Australia, too, where the market for pasta has contracted by almost 8 percent since 2010.

The popular Italian food is also losing its luster in Europe, where several countries have scaled back in recent years. In Germany, dried pasta sales have dipped by 12 percent since their peak in 2008. In Greece, they have fallen by 15 percent over the same period.

Even in Italy, the birthplace of pasta, people are growing wary of the carb-heavy food. Sales of dried pasta have plummeted by more than 25 percent since 2009 in Italy. "Italians—particularly women—increasingly see pasta as fattening, boring and time-consuming," the Wall Street Journal wrote in 2013.

Wednesday, September 2, 2015


Perché si festeggia il Ferragosto?

Il nome della festa di Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), in onore di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto.

Era un periodo di riposo e di festeggiamenti istituito dall’imperatore stesso nel 18 a. C., che traeva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità.

In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, inutilizzati per i lavori nei campi, venivano adornati di fiori. Inoltre, era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni, ricevendo in cambio una mancia.

 Anticamente, come festa pagana, era celebrata il 1 agosto. Ma i giorni di riposo (e di festa) erano in effetti molti di più: anche tutto il mese, con il giorno 13, in particolare, dedicato alla dea Diana.

Da festa pagana a festa cattolica. La ricorrenza fu assimilata dalla Chiesa cattolica: intorno al VII secolo, si iniziò a celebrare l’Assunzione di Maria, festività che fu fissata il 15 agosto. Il dogma dell’Assunzione (riconosciuto come tale solo nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima che con il corpo.