Sunday, March 20, 2016

Pizza napoletana patrimonio Unesco?

L’International Pizza Expo di Las Vegas, dal 1985 fa incontrare il mondo degli affari che ruotano attorno alla pizza, un mercato che solo in Usa vale 43 miliardi di dollari in vendite annuali, sono già state raccolte oltre 30.000 firme americane a sostegno della candidatura della pizza italiana all’Unesco. La Commissione italiana per l'Unesco, su proposta del ministero dell'Agricoltura e col sostegno dei ministeri degli Esteri, dell'Università, dell'Ambiente, dell'Economia, ha deciso di candidare l’arte dei pizzaioli napoletani fra i patrimoni immateriali dell’umanità.
 
Il dossier sarà valutato e l’esito sarà noto entro dicembre 2017, dopo un lungo negoziato che coinvolgerà 200 Paesi. 

Sarà il primo nel suo genere "perché fino ad ora mai l'Unesco ha iscritto una tradizione connessa a una produzione alimentare”.

La pizza napoletana, che rappresenta l'Italia nel mondo, è l'unico tipo di pizza riconosciuta in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010 è anche ufficialmente una Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea.

Alla sede mondiale dell’Unesco è stato infatti consegnato il primo milione di firme raccolte in tutto il mondo: 100 mila sono arrivate dal Giappone, ben 50 mila dall'Argentina, altre 50 mila da San Paolo del Brasile, solo per fare qualche esempio. 

Il riconoscimento da parte dell'Unesco proteggerebbe la pizza e l'economia ad essa legata, dal fenomeno dell'Italian Sounding. La falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy produce enormi danni alla nostra economia e, secondo le ultime stime, costerebbe all'Italia anche 300.000 posti di lavoro. Il fatturato del falso Made in Italy, nel solo settore agroalimentare, ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.

Su www.pizzanelmondo.org si può sostenere la candidatura e restare aggiornati sulla battaglia culturale

From the weekly journal L’Italo-Americano


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